Ecco qui alcuni stralci dell’articolo pubblicato:
Politica monetaria sempre meno “convenzionale”: dalle frecce al bazooka
Le difficoltà iniziano dagli strumenti. La complessità dell’economia odierna rende quelli tradizionali – tasso di sconto, coefficiente di riserva obbligatorio e operazioni sul mercato aperto – meno efficaci e la trasmissione di stimoli all’economia reale più difficile da prevedere.Basti pensare alla dimensione raggiunta dal shadow banking – l’intermediazione al di fuori del sistema bancario tradizionale – che rende arduo conoscere la quantità di moneta in circolazione e meno efficace l’uso di strumenti convenzionali.
Inoltre, in una situazione di tassi d’interesse prossimi allo zero (zero lower bound) alcune delle frecce nella faretra delle Banche Centrali si rivelano spuntate. Perciò si è fatto ricorso al bazooka del Quantitative Easing, Qe, una misura non convenzionale con il duplice obiettivo di aumentare l’offerta di moneta e stabilizzare il mercato del credito. Da fine 2008, in sei anni di Qe la Fed ha iniettato nell’economia statunitense 4,5 trilioni di dollari, circa il 25% del Pil.
Articolo di Marco Magnani per AffarInternazionali 08.11.2015