Nonostante i recenti segnali di ripresa dell’economia italiana, i dati sull’occupazione continuano a non essere soddisfacenti. In alcuni casi, come la disoccupazione giovanile che si attesta intorno al 35%, rimangono addirittura drammatici. Anche negli Stati Uniti, dove la crescita è più robusta e il tasso di disoccupazione del solo 4,3%, il mercato del lavoro presenta fragilità.
Molte persone hanno rinunciato a cercare lavoro e non vengono pertanto più computate nel tasso di disoccupazione. Altre lavorano part-time non per propria scelta o sono sotto-occupate rispetto alla propria qualifica professionale. Il livello di occupazione non sembra più seguire, come in passato, il trend di ripresa della crescita economica. Un’importante spiegazione è la rivoluzione tecnologica in atto.
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