Le prospettive di crescita di una città e di un territorio dipendono in larga misura dalle persone che vi abitano. I territori che sanno scoprire, formare e trattenere persone di talento, accumulano nel tempo uno stock di capitale umano qualificato che è fondamentale per crescere. Lo stock può essere aumentato attraendo talenti da altri luoghi. Nell’economia globale, città e territori competono tra di loro per attrarre capitale umano e finanziario, nella forma di investimenti. Chi ha successo può beneficiare dell’allargamento dei mercati derivante dalla globalizzazione. Chi non ci riesce s’impoverisce. Il divario tra territori “vincenti” e “perdenti” tende ad aumentare nel tempo. Infatti le aree con persone di talento sono più innovative e crescono più rapidamente, il che consente di attirare altro capitale umano e di innescare un circolo virtuoso. Al contrario, chi non è attrattivo rischia di affrontare un declino difficile da invertire. L’Italia spesso forma ottimi talenti ma poi li perde. Il vero problema è che questo movimento avviene quasi a senso unico: la mobilità intellettuale netta dell’Italia è negativa.
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Marco Magnani – Il Sole 24 Ore 11.07.2015