Dopo lo scandalo dei braccialetti di Amazon è la volta di quello dei profili di Facebook.
Alla doverosa riflessione sulle conseguenze che con sempre maggiore frequenza la tecnologia ha sulla privacy – di lavoratori, clienti, elettori – non può non aggiungersene una – più macroeconomica ma con evidenti conseguenze sociali – sulla sfida che certi poli tecnologici possono portare alla libera concorrenza. Gli scandali dei braccialetti Amazon e dei profili Facebook sollevano temi di tutela del lavoro, etica e privacy. Che è giusto affrontare. Senza tuttavia sottovalutare che tecnologia e globalizzazione hanno consentito ad alcuni gruppi di raggiungere posizioni dominanti in diversi settori. Ciò potrebbe porre problemi di tutela non solo della privacy ma anche della libera concorrenza.
Link all’articolo integrale
Link all’articolo integrale [Pdf]