Negli ultimi anni globalizzazione prima e crisi economica poi hanno pesantemente cambiato il mercato del lavoro in Europa e negli Stati Uniti. La delocalizzazione ha portato alla perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, soprattutto nel settore manifatturiero. Le continue innovazioni tecnologiche, in particolare l’automazione, il personal computer e internet, hanno sostituito molte altre professioni, nel manifatturiero ma anche nei servizi. In entrambi i casi si trattava soprattutto di professioni a livello d’istruzione e con retribuzioni medio-basse.
Ma la rivoluzione tecnologica sta entrando in una nuova fase. A rischio sono ora professioni che richiedono livelli di competenza e d’istruzione medio-alti e che garantiscono redditi elevati. Con conseguenze sul mercato del lavoro difficili da prevedere. Facile ipotizzare invece che la “vecchia ricetta”, fatta di ammortizzatori sociali e strumenti di ridistribuzione del reddito, non sarà più sufficiente.